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La ceramica umbra

Cinque secoli fa arrivò a Gubbio un certo Giorgio Andreoli, lombardo, che cominciò a fabbricare ceramiche. Erano piatti e vasi ai quali, mediante una sua lavorazione segreta, egli riusciva a dare meravigliosi riflessi dai colori dell'arcobaleno. Erano tanto belli che alcuni di questi pezzi sono oggi conservati nei più importanti musei del mondo.

Si dice che Mastro Giorgio non svelasse mai a nessuno il suo segreto, ma da lui i ceramisti di Gubbio qualche cosa devono aver imparato, se ormai da cinque secoli producono ceramiche di squisita fattura; e in particolare (con una tecnica scoperta mezzo secolo fa) quei vasi neri e lucidi chiamati buccheri, che ripetono le forme e i fregi degli antichissimi modelli originali etruschi.

L'arte della ceramica è diffusa anche in altri centri dell'Umbria: Deruta (PG), Città di Castello (PG), Umbertide (PG), Orvieto (TR), Gualdo Tadino (PG). Ognuna di queste città produce pezzi caratteristici e impiega particolari tecniche di lavorazione.

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