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La Campania

Regione CampaniaIl territorio intorno a Capua si chiamò, al tempo dei Romani, Agro Capuano, poi Agro Campano e infine Campania. Con questo nome si indicava un territorio limitato alla fascia costiera, molto piu piccolo dell'attuale Regione.

In seguito, mancando l'unità politica, si adoperarono altre designazioni parziali, come Ducato di Benevento, Ducato di Napoli, Principato di Salerno e Ducato di Amalfi.

Nel 1861, con la formazione del Regno d'Italia, la Regione riebbe l'antico nome di Campania, ma entro confini piu ampi.

Il territorio della Regione si estende tra l'Appennino Campano e il Mar Tirreno, che lo bagna dal Garigliano, a nord, a Sapri, sul Golfo di Policastro, a sud. Le regioni con le quali confina sono quattro: il Lazio, il Molise, la Puglia e la Basilicata.

Superficie, province

La superficie della Regione equivale a circa un ventiduesimo del territorio nazionale; ossia il 4,51%.

La Regione è divisa in cinque province:

  • Napoli (NA),
  • Avellino (AV),
  • Benevento (BN),
  • Caserta (CE),
  • Salerno (SA).

Capoluogo regionale è Napoli.

Paesaggio

La vegetazione rigogliosa, i panorami bellissimi, la dolcezza del clima fanno di una parte della Campania un territorio tra i più favoriti dalla natura. Nei paesaggi campani il mare è l'elemento primario. Le coste si articolano in golfi, insenature, penisole, ripide scogliere e baie tranquille. Di fronte alle coste, le isole hanno il ricco contrasto della roccia e del verde incastonati nell'azzurro.
L'altro elemento è la presenza dei vulcani. Uno di essi, il Vesuvio, non spento ma solo addormentato, domina un golfo tra i piu suggestivi d'Europa. Ai vulcani deve la sua fertilità la pianura, che appare come una scacchiera di campi e di orti, punteggiata da case e da borghi. Da qui provengono la frutta, le primizie, gli ortaggi in quantità abbondante e di qualità eccezionale.

I grandi stabilimenti industriali testimoniano l'attività di un settore che è tra i piu sviluppati dell'Italia meridionale.
La Regione ha anche un altro volto: quello della parte montana, costituita da rilievi aridi e spogli, dove l'agricoltura è povera e le comunicazioni scarse, rese spesso piu difficili dalla neve.
In questa Regione la Terra manifesta ancora, di tanto in tanto, le sue forze sotterranee con imprevedibili terremoti; e le eruzioni vulcaniche sono una possibilità costante.

L'Appennino

L'Appennino Campano si avvicina al Tirreno con catene discontinue e gruppi di massicci disposti irregolarmente. La Sella di Conza lo divide dall'Appennino Lucano.
A nord, sorgono isolati i Monti del Matese, con la cima più alta della Regione: il Monte Miletto (2050 m). Seguono i Monti del Sannio, i Monti dell'Irpinia, il gruppo dei Monti Picentini. Sono massicci caratterizzati da fenomeni carsici, interrotti da frequenti altipiani e cosparsi di doline. Ai loro piedi sgorgano abbondanti sorgenti.
I Monti Lattari si spingono verso il mare e formano la Penisola Sorrentina.
Tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro, una serie di monti di modesta altitudine forma il Cilento, ricco di pascoli e coltivato a cereali, viti e ulivi.

L'Antiappennino Tra l'Appennino e la costa si elevano altri rilievi, diversi da quelli appenninici perché sono di origine vulcanica. Il maggiore di questi è il Vesuvio, che è un vulcano attivo. A nord, verso il confine col Lazio, il Roccamonfina è un vulcano spento.
A ovest di Napoli, i Campi Flegrei, ossia i "campi di fuoco", formano una zona piuttosto vasta, sparsa di apparati vulcanici ormai quasi tutti spenti. Un piccolo cratere attivo è la solfatara di Pozzuoli, dalla quale escono nubi di vapore. La stessa città di Napoli è costruita in buona parte su questa zona. La terra dei Campi Flegrei è fertilissima: vi crescono magnificamente alberi da frutto, viti e ortaggi.

Fiumi e pianure

Il Volturno è il fiume principale della Regione. Nasce dall'Appennino Abruzzese, riceve le acque del Calore che scende dai Monti Picentini, e attraversa la pianura campana da Capua al mare. Il Garigliano, sul confine col Lazio, attraversa col suo corso inferiore la pianura costiera che si affaccia al Golfo di Gaeta.
Il Sele ha due sorgenti alle pendici del Monte Cervialto, nei Picentini. La pił abbondante delle due alimenta l'Acquedotto Pugliese. Arricchito dalle acque del Tànagro, attraversa la piana omonima e sfocia nel Golfo di Salerno.
Ad eccezione del Volturno, che ha regime abbastanza regolare, gli altri fiumi sono soggetti a lunghe magre estive.
Le pianure, in parte alluvionali e in parte di origine vulcanica, occupano appena un settimo del territorio regionale, ma sono fertilissime.

Le coste campane

La costa presenta i quattro grandi golfi di

  1. Gaeta,
  2. di Napoli,
  3. di Salerno,
  4. di Policastro.

Il Golfo di Gaeta, chiuso a nord dal Circeo, appartiene per metà al Lazio. Le coste sono basse e rettilinee, interrotte dal delta del Volturno.

Tra il Capo Miseno e la Penisola Sorrentina con la Punta Campanella, si apre il Golfo di Napoli. Il litorale è alto e roccioso lungo le due penisole e prevalentemente basso nella parte centrale.

Tra la Penisola Sorrentina e Punta Licosa, il Golfo di Salerno presenta coste alte e rocciose a nord e a sud. Al centro la Piana del Sele, un tempo acquitrinosa e ora quasi tutta bonificata, termina con una costa bassa e sabbiosa. A sud della Punta Licosa, l'Altopiano del Cilento scende al mare con una costa alta e rocciosa, frastagliata da piccole insenature ma inaccessibile. L'unico approdo è il sabbioso Capo Palinuro. Seguono coste scoscese, alte anche 500 m sul mare, ricche di caverne.

Del Golfo di Policastro appartiene alla Regione la parte settentrionale, il resto alla Basilicata.

La Penisola Sorrentina ha coste che sono tutto un susseguirsi di dirupi a strapiombo sul mare e di piccole insenature sabbiose o ciottolose chiuse tra le rocce. Il grigio della pietra s'alterna al verde degli ulivi, dei pini e dei castagni. I paesi sono arrampicati sulla groppa delle alture o adagiati ai piedi delle rupi. Il cielo e il mare hanno colori e trasparenze altrove sconosciute. Le due costiere, a nord quella di Sorrento e a sud quella di Amalfi, intagliate nel tufo vulcanico, offrono panorami
celebrati in tutto il mondo. Gli antichi villaggi di pescatori sono diventati frequentatissimi centri turistici.

Le isole Fronteggiano il Golfo di Napoli, le Isole Partenopee: Ischia, Pròcida e Capri.

Ischia, che è la maggiore, e Pròcida, la piu piccola, costituiscono il prolungamento di Capo Miseno e dei Campi Flegrei. Sono di origine vulcanica. Capri è il prolungamento della Penisola Sorrentina. Il mare ha scavato le sue ripide coste formando ampie grotte tra cui è famosissima la Grotta Azzurra, che deve il suo nome agli straordinari riflessi dell'acqua. Circondano l'isola alcuni grandi scogli chiamati faraglioni.
Spiagge e scogliere, pinete, boschi di castagni, vigneti e aranceti, e un clima dolcissimo, fanno di queste isole una meta turistica di grande richiamo.