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Umbria

Regione UmbriaPrima che Roma fosse fondata, nella Regione vivevano gli Umbri e gli Etruschi, antichissimi popoli italici. Dagli Umbri essa trae il nome.
L'imperatore Augusto ne fece la VI Regione d'Italia. L'Umbria si estendeva allora fino alla costa adriatica e comprendeva Fano e Senigallia, che oggi fanno parte delle Marche. A occidente lasciava all'Etruria (l'odierna Toscana) la zona del Lago Trasimeno.

Dopo la caduta dell'Impero Romano, la Regione fu divisa tra Longobardi e Bizantini, e nei secoli successivi rimase frammentata in tanti piccoli stati, tra cui divennero particolarmente potenti le Signorie dei Montefeltro e dei Malatesta.

Posizione geografica

Delle regioni peninsulari, l'Umbria è la sola che non sia bagnata dal mare. Confina con la Toscana, le Marche e il Lazio. Occupa il versante interno dell' Appennino Umbro-Marchigiano, che la separa dalle Marche, e quindi comprende tutto il bacino superiore del Tevere, che l'attraversa e che per un tratto ne segna il confine col Lazio.
È situata nel cuore della penisola e fa parte dell'Italia centrale.

Città e Province

L'Umbria è una delle regioni meno estese e meno popolate d'Italia.
La sua superficie equivale a circa un trentacinquesimo del territorio nazionale; ossia il 2,8%.

La Regione è divisa in 2 province: Perugia (PG) e Terni (TR).
Capoluogo regionale è Perugia.

Nelle città non mancano gli aspetti moderni, ma il volto piu originale dell'Umbria è quello che ci viene dal passato. Le cittadine umbre vantano quasi sempre origini antiche, essendo sorte sulla cima dei colli per lo piu al tempo degli Etruschi e degli Umbri. Quando, secoli piu tardi, arrivarono i Romani, esse erano già divenute centri di una civiltà progredita e raffinata. Nel Medioevo furono liberi Comuni, e della loro prosperità rendono testimonianza le belle chiese e gli splendidi edifici pubblici: c'è sempre, nel cuore dell'abitato, una piazza su cui si affacciano la cattedrale e il palazzo del popolo o quello dei priori.

Territorio

Racchiuso in una parentesi di montagne, si estende un territorio collinoso e verdeggiante. Le alture sono divise da larghe valli o si susseguono a orlare vaste conche dal fondo piatto che si aprono come una serie di enormi catini disposti qua e là senza ordine.
Attraverso tutto il territorio, scorre il Tevere che riceve affluenti da destra e da sinistra, alimentati a loro volta da copiose sorgenti che scaturiscono ai piedi dei monti. Infatti la natura calcarea delle montagne lascia filtrare l'acqua, che scende nel sottosuolo prima di ritornare alla luce. Dall'abbondanza delle acque deriva la straordinaria ricchezza della vegetazione: conche e colline appaiono pennellate da infinite sfumature di verde. Proprio per questo motivo, la Regione viene chiamata "Umbria verde".

Contrastano, nel paesaggio umbro, i santuari, che testimoniano la profonda vocazione religiosa del popolo, e i castelli, che ricordano una storia di antiche lotte e rivalità.

Le montagne

La parte orientale della Regione, lungo il confine con le Marche, è occupata dall'Appennino UmbroMarchigiano, che costituisce la maggiore catena montuosa dell'Umbria.
Questa sezione dell'Appennino va dal valico della Bocca Trabaria a Forca Canapine e raggiunge le sue maggiori altezze nei Monti Sibillini (la vetta piu alta è il Monte Vettore, 2478 m). Digrada a occidente, verso la valle del Tevere e la conca del Lago Trasimeno, con modesti rilievi dalle pendici ripide e le cime spesso arrotondate o spianate.
Di là del Tevere, altre catene secondarie, non molto alte, si allineano quasi parallele ai monti dell' Antiappennino toscano e laziale e limitano la Regione a sud e sud-ovest.
Tra i rilievi dell'Appennino e quelli dell'Antiappennino si allargano depressioni o bacini piu o meno vasti, quasi pianeggianti, che possono essere a forma di valle o di conca.

Valli e conche

Le principali depressioni sono la valle del Tevere (Val Tiberina) e la Valle Umbra, percorsa dai fiumi Chiascio, Clitunno e Topino.
La valle del Tevere nel primo tratto è stretta e accidentata; dopo Perugia si fa ampia e pianeggiante.
La Valle Umbra, che è il cuore della Regione, si stende a semicerchio tra Perugia, Foligno e Spoleto. La domina l'erto Monte Subasio (1290 m).
Altre depressioni minori sono le conche di Gubbio, Norcia, Cascia, Terni, Gualdo Tadino. Hanno il fondo pianeggiante e fertile e sono circondate da colline e da groppe dolcemente ondulate. Nei tempi antichissimi erano laghi, che con l'andar dei millenni sono stati colmati dai detriti portati dai fiumi e si sono prosciugati. Una di queste conche è ancora ricoperta in buona parte dalle acque del Lago Trasimeno.
In un paesaggio che è tra i piu pittoreschi d'Italia, il verde è sempre presente: nei prati, nei campi, nei vigneti, negli olivi secolari, nei boschi di lecci, noci, castagni o querce; e, piu in alto, sulle pendici delle alture maggiori, nelle foreste di faggi, abeti e betulle.
Nella serenità dello scenario naturale, appaiono le linee rudi e i colori rugginosi di qualche antico castello appollaiato su una rupe, il severo aspetto delle cittadine medievali, il terso biancore dei paesi ingranditisi in tempi recenti.

I fiumi

L'Umbria è ricca di fiumi e torrenti. II loro decorso è tortuoso e serpeggiante cosi com'è varia la disposizione delle alture e delle piane. Ma sia che provengano dai rilievi dell' Appennino, sia che scendano da quelli dell' Antiappennino, i corsi d'acqua finiscono tutti, o quasi tutti, nel Tevere. Particolare rilievo ha la Nera, che di fatto è il maggior fiume umbro poiché la sua portata è superiore anche a quella locale del Tevere. La Nera nasce dai Monti Sibillini e riceve le acque del Velino tramite la cascata delle Marmore, creata dai Romani nel 271 a.c. per bonificare l'altopiano reatino.

II Tevere è per lunghezza il terzo fiume d'Italia, dopo il Po e l'Adige. Nato sul versante est del Monte Fumaiolo, nell'Appennino Tosco-Romagnolo, entra nel territorio umbro presso Città di Castello, quando è ancora poco piu di un torrente. Costretto dagli allineamenti dei rilievi, cambia piu volte direzione e intanto s'ingrossa per l'apporto di numerosi affluenti, tra cui, da destra, il Nestore e il Chiani-Paglia, e da sinistra il Chiascio, che riceve le acque del Topino e del Clitunno, e la Nera.
Con l'apporto della Nera, il Tevere perde il carattere torrentizio e diventa un fiume vero e proprio. Presso la città laziale di Orte, lascia il territorio umbro e si avvia verso la Campagna Romana.

Il Lago Trasimeno è per estensione il quarto lago d'Italia, dopo quelli di Garda, Maggiore e Como, ma è poco profondo, al massimo 6 o 7 m. È alimentato da piccoli corsi d'acqua che, trascinando fanghi e sabbie, tendono a ridurne la superficie.
Per questo motivo, attraverso un canale sotterraneo (scavato già dagli antichi Romani e oggi riattivato), una parte delle acque def1uisce mentre, nello stesso tempo, altre acque vi vengono immesse da alcuni torrenti deviati artificialmente. In questo modo si evita che il Trasimeno diventi stagnante e che un po' alla volta si trasformi in palude.

Il clima della regione

L'Umbria, chiusa dai rilievi montuosi, non sente l'influenza del mare. La temperatura è piuttosto fredda d'inverno e abbastanza calda d'estate. Nelle conche e nelle valli piu strette, spesso, durante i mesi estivi l'aria è immobile e afosa e si prolunga la siccità. Sulle maggiori alture sono frequenti le piogge autunnali e le nevicate invernali.
In complesso, la Regione gode di un clima salubre, dovuto soprattutto alla ricca vegetazione.