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Basilicata

Regione BasilicataDal nome degli antichi abitanti, i Lucani, la Regione si chiamò Lucania. L'imperatore Augusto ne fece la III Regione d'Italia, unita al Bruttium, l'attuale Calabria. Passata sotto i Bizantini, cominciò a chiamarsi Basilicata, dalla parola greca basilikòs che ne indicava il principe o il governatore. Nel XII secolo, sotto i Normanni, aveva i confini attuali e le rimase il nome di Basilicata.

Dal 1932 al 1947 tornò a chiamarsi ufficialmente Lucania. Oggi il suo nome è di nuovo Basilicata, ma gli abitanti si chiamano ancora Lucani.

Posizione, confini geografici e clima

Posta tra la Campania, la Puglia e la Calabria, a est si affaccia al Mar Adriatico e a ovest al Mar Tirreno.
La superficie della Regione equivale a circa un trentesimo del territorio nazionale; ossia il 3.3%. La popolazione è circa la novantacinquesima parte di quella italiana; ossia poco piu dell' 1%.

Amministrativamente è divisa in 2 province:

  • Potenza (PZ),
  • Matera (MT).

Capoluogo regionale è Potenza.

Il clima nell'interno della Regione, è nel periodo invernale piuttosto rigido e piovoso, con frequenti nevicate sulla montagna.
Il litorale ionico, sotto l'influenza dei venti di scirocco (che spirano da sudest), ha estati molto calde e inverni miti.

Geografia

Il territorio è quasi tutto montuoso e collinoso, solcato da vallate ampie e tortuose, in fondo alle quali scorrono i fiumi fino alla breve pianura costiera Il paesaggio appare per lo piu desolato, quasi completamente spoglio degli antichi boschi, qua e là scarnito dalle frane, spaccato da burroni, logorato dalle erosioni.

Nella campagna, le case isolate sono rarissime. I centri abitati sorgono di solito lontani l'uno dall'altro, sulla cima dei dossi, spesso raccolti ai piedi di un castello in rovina. La Regione si affaccia su due mari, ma non vi sono porti di rilievo, come non vi sono grandi centri urbani.

L'appennino

Tutta la parte occidentale della Regione è formata dall' Appennino Lucano, che prosegue quello Campano e si estende dalla Sella di Conza (in Campania) fino al Passo dello Scalone (in Calabria). La massima altezza è raggiunta, al confine con la Calabria, dal Monte Pollino, che supera i 2200 m ed è caratterizzato da fenomeni carsici (doline, inghiottitoi).

A nord, le ceneri di un antico vulcano spento, il Monte Vulture, hanno reso fertile il suolo, che appare coperto, nella zona piu bassa, da vigneti e uliveti e, piu in alto, da boschi di faggi, castagni e cerri, che sono alberi affini alle querce.

Le colline

L'Appennino stende verso il Golfo di Taranto una serie di bassi contrafforti digradanti in colline argillose, segnate da calanchi e coperte da scarsa vegetazione di ginestre, lentischi e ginepri. Qualche pino marittimo testimonia che un tempo vi erano i boschi. Le colline terminano al confine con la Puglia e sulla pianura costiera.

La pianura

La pianura ionica è larga dai 20 ai 30 km e rappresenta meno di un decimo della Regione. È formata dai detriti portati dai fiumi che l'attraversano. Fino a qualche decennio fa paludosa e malsana, è stata bonificata e oggi trasformata in fertile campagna.

Le coste

La Basilicata ha due coste brevissime e del tutto diverse l'una dall'altra. Mentre la costa ionica, sul Golfo di Taranto, è bassa e uniforme, quella tirrenica, sul Golfo di Policastro, è ricca di insenature, promontori e scogliere e rallegrata da una fitta vegetazione.

I fiumi

I fiumi della Regione sono numerosi ma hanno tutti regime torrentizio: a piene rovinose si alternano lunghi periodi di magra. La mancanza di boschi accentua questo loro carattere e gli straripamenti portano via l'humus dal suolo lasciando sabbia e ciottoli.

I fiumi principali sono il Bràdano, il Basento, l'Agri, il Sinni, che hanno la foce nel Golfo di Taranto.
A nord, l'Òfanto, che nasce in Irpinia (Campania), segna il confine della Basilicata con la Campania e la Puglia, attraversa la Puglia e sbocca nell' Adriatico.