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Le Marche

Regione MarchePrima che vi arrivassero i Romani, la Regione era abitata dai Piceni, un popolo di stirpe italica che s'era stabilito sulle colline, e dai Galli Senoni, stanziati lungo le coste.

La storia

AI tempo dell'imperatore Augusto la Regione conservò il nome dei primi abitatori e si chiamò Picenum. Dieci secoli dopo, intorno al Mille, cominciò a chiamarsi Marche. Nell'antica lingua germanica, mark significa segno, confine, regione di confine. E la Regione, infatti, era diventata territorio di confine del Sacro Romano Impero. La Marca di Fano, la Marca di Camerino, la Marca di Ancona erano marchesati, ossia feudi che gl'imperatori davano da governare e amministrare ai loro rappresentanti. Perciò le Marche, che oggi sono una regione sola, hanno il loro nome al plurale.

Posizione e confini

II territorio della Regione si estende tra l'Appennino Umbro-Marchigiano e il Mare Adriatico ed è compreso tra il fiume Foglia a nord e il Tronto a sud.
Cinque regioni lo circondano: EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Tra il confine delle Marche e quello della Romagna, s'incunea la piccola Repubblica di San Marino.

Province

La superficie delle Marche equivale a circa un trentunesimo della superficie complessiva d'Italia; ossia occupa il 3,21% del territorio nazionale.

La Regione è divisa in quattro province:

  • Ancona (AN),
  • Ascoli Piceno (AP),
  • Macerata (MC)
  • Pesaro e Urbino (PU; fino al 1998 PS).

Due città, Pesaro e Urbino, danno il nome alla stessa provincia.
Capoluogo della Regione è Ancona.

Rilievi e territorio

Montagne

Circa un terzo del territorio è occupato da montagne non molto alte, ma accidentate e ripide, incise da gole strette e profonde. Sembra che da questa zona montuosa un gigantesco rastrello sia stato tirato verso il mare, scavando una serie di solchi paralleli e formando altrettante file di alture disposte di traverso alla catena montuosa. A mano a mano che la montagna si abbassa, i solchi si allargano in valli e le alture diventano colline dalle forme sempre piu appiattite, sparse di case coloniche isolate, villaggi agricoli, antiche rocche militari e abbazie, cittadine medievali e moderne.
Le colline giungono digradando fin sulle spiagge del mare e lasciano appena
una sottile striscia di costa pianeggiante. Non vi sono pianure vere e proprie.

Appennino Umbro-Marchigiano

L'Appennino UmbroMarchigiano allinea le sue catene dal valico della Bocca Trabaria, che lo separa dall' Appennino Tosco-Emiliano, a Forca Canapine, che lo separa dall'Appennino Abruzzese.
A nord le sue cime si mantengono al di sotto dei 2000 m, ma, procedendo verso sud, il rilievo s'innalza con il massiccio dei Monti Sibillini, nei quali si trova la vetta piu alta delle Marche, il Monte Vettore (2478 m).
Il paesaggio appare spoglio e desolato. Affiorano nude rocce calcaree, interrotte da macchie di bassi cespugli e da qualche bosco di faggi o abeti. Sono diffusi i fenomeni carsici: l'acqua scompare nella roccia e dopo un lungo corso sotterraneo scaturisce in sorgenti alla base dei massicci.

I valichi e le colline

L'Appennino è attraversato da numerosi valichi che consentono il passaggio in Umbria: la Bocca Serriola, il Passo della Scheggia, il Fossato di Vico, il Colfiorito.

Le colline marchigiane formano una fascia larga dai 25 ai 30 km tra la costa e la montagna. La loro altezza non supera in genere i 400 m. Esse sono il risultato del lavorio dell'acqua dei torrenti, che per migliaia di anni ha eroso e scavato l'argilla e le ghiaie di cui sono fatte. Perciò appaiono divise da una rete intricata di valli, vallette, conche e burroni.

In questa zona collinare, il paesaggio è del tutto diverso da quello montano. Vi sono prati e alberi, campagne e orti, filari di gelsi, viti, ulivi e alberi da frutto. Si trovano anche boschi di querce, castagni, pini. In certi punti, l'argilla delle colline appare rigata dai calanchi.

La costa

L'Adriatico bagna la Regione per circa 170 km. La costa è bassa, uniforme, quasi rettilinea, con spiagge ora sabbiose ora ciottolose. La sua uniformità è interrotta soltanto da un promontorio roccioso: il Monte Cònero (572 m). Qui la costa fa un gomito e qui, ai piedi del Cònero, si apre un breve golfo, l'unico delle Marche, dove si è sviluppato il porto di Ancona.

I fiumi

L'Appennino Umbro-Marchigiano s'avvicina alla costa adriatica: perciò i fiumi sono brevi e scorrono con forte pendenza verso il mare. Sono separati l'uno dall'altro da alture e quindi hanno bacini idrografici molto ridotti. Hanno regime incostante e torrentizio: alle piene primaverili e autunnali, improvvise e violente, seguono le magre estive durante le quali essi si riducono quasi a ruscelli che scorrono pigramente in larghissimi greti ghiaiosi. Nessuno supera i 100 km di lunghezza. I due maggiori sono il Metauro e il Tronto.

Il clima nelle Marche

Quel gomito che la costa fa al Cònero influisce sul clima delle zone marittime marchigiane. Infatti, il tratto a nord del Cònero è maggiormente esposto ai venti freddi e quindi l'inverno è piu rigido. Il tratto a sud riceve i venti meridionali caldi e umidi e quindi l'inverno è piu mite e piovoso.
Nella Regione, la differenza di temperatura tra estate e inverno è piu sensibile di quella che si riscontra nelle regioni tirreniche alla stessa latitudine (Toscana). Quindi si hanno inverni piuttosto freddi ed estati piuttosto calde.

Industria e artigianato

Il sistema industriale delle Marche, che si è sviluppato soprattutto negli ultimi anni, si fonda su una fitta rete di piccole e medie imprese, sparse un po' in tutta la Regione, che producono calzature, maglierie e tessuti, vestiario, mobili, macchinari. La produzione di calzature ha rilievo nazionale. L'industria alimentare conta zuccherifici, oleifici, fabbriche di carne insaccata.
Pochi i grandi stabilimenti e tutti collocati sulla costa: i cantieri navali di Ancona e San Benedetto del Tronto, le raffinerie di petrolio a Falconara Marittima, le fabbriche di prodotti chimici di Ancona e Civitanova. Sono molto caratteristiche le ceramiche, specialmente quelle di Urbino, Pesaro, Recanati. Va ricordata ancora la fabbricazione della carta e di strumenti musicali.